Uno strappo alla fodera del tempo
Uno strappo alla fodera del tempo
che ricopriva di raso
quel rovescio d’amore
e pietosa lo rendeva nostalgia
rinnova l’aspro commiato
Irto sulla pelle e acuto punge
il tessuto d’urlo non urlato
per non cucirmi addosso
ordinarie frange di pietà
Ci vorrebbe almeno l’orlo…
Gabriella Cantoni
Significazione critica della poesia “Uno strappo alla fodera del tempo”
di Gabriella Cantoni
L’asciuttezza e la frammentazione dei versi della Cantoni custodiscono il dolore e la sinestesia tattile della perdita. L’identità nasce sull’illusione della continuità ad essere, tuttavia la realtà è generatrice di una condizione paradossale, vissuta nella sensazione di negazione di sé, di realtà come alterità, come differenza, come opposizione e umana finitudine, dolorosa e cosciente. La contraddizione interna è possibile nichilismo. Eppure l’identità può alimentarsi dalle relazioni stesse col mondo e può mantenere quell’indice di estraneità a se stessa, che salva dal perdersi: lo spazio transizionale dell’arte apre luoghi-oggetti mediatori, che non sono parte del corpo, ma che non sono ancora pienamente esterni, in qualità di spazio di possibile transitoriamente autoinvestito, in luogo teatrale e catartico di una realtà da conoscere, da accettare.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti