Significazione critica dell’opera “Madre di montagna”
di Giuseppe Galati
L’immaginazione simbolica universale del Galati vive la montagna nella poetica spaziale dell’essenzialità, dell’economia del segno e insieme dell’avvicinamento al senso e alle sue contraddizioni. La durezza del territorio conduce ad un’elevazione e ad una sublimazione, che dividono la luce dalle ombre, distillando un senso di stabilità ed immutabilità. Tuttavia il viso femminile che, a fianco alla finestra chiusa, pur partecipa con essa, per metà, all’algido congedo all’inconscio, trattiene, nello stesso equilibrio del silenzio e della quiete, lo sguardo obliquo del timore, che ricorda, al fianco montano cosciente dell’altezza, la voragine.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti