Significazione critica dell’opera “Onironauta”
di Carmine Antonio Carvelli
Il tratto in movimento del Carvelli apre all’eco e alla ripetizione dell’origine, che è fresca variazione e mai medesimezza. È utopico il sogno di conoscenza dello sguardo diretto del piacere, la coscienza dell’uomo è già desiderio, come allontanamento dal piacere e sua instancabile ricerca: il desiderio rifrange il corpo allo sguardo, nelle sue prospettive. L’arte nasce dall’intreccio inscindibile del movimento del guardare ed essere guardati: originaria merleau-pontyana coappartenenza di sé ed altro, che il vedente rende visibile e così anelante.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti