Parole
Le parole che non dici,
quelle che non sai,
quelle che non hanno voce,
quelle che non sono state ancora create,
vivono in te e fanno corona
al tuo essere.
Sono gemme che non hanno prezzo,
il loro valore è dato dal loro non essere
e dal loro avere consistenza inesprimibile.
Non hai merito per quanto non sai dire,
ma grande talento per quanto ineffabile
nel tuo pensiero alberga.
Canzone cantata senza voce,
volo nel cielo senza ali,
trasparente arpeggio di note solinghe,
e orizzonte senza confini
si son dati convegno
per dare consistenza e luce
a quanto celato, senza veli,
accoglie, senza riserve, la tua mente.
Gabriella Capone
Significazione critica della poesia “Parole”
di Gabriella Capone
La parola maieutica della Capone è carezza e incitamento all’emersione dei potenziali espressivi e comunicativi dell’infante, in qualità di dono e di responsabilità. È domanda identitaria, desiderio e attesa come aspettativa, cornice genitoriale e sociale che offre il primo riconoscimento, che dà unità e amore, per nascere ad esistenza l’essere nella parola, nel senso collettivo e condiviso, che ripete la memoria inconscia d’armonia grembale e d’infinito: desiderio vitale a nutrire un essere, ancora, senza altro pregiudizio.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti