Panteismo
Tu assorbi la mia vita alla sorgente
radica stessa di quell’impeto cupo
per cui – contestuale al tutto – m’innaturo
quasi serrando in nodi l’orizzonte;
nucleo da cui parla e si prolunga
sempre di più a vaste spire il fondo
nelle volute che rinserra mondo e mondo
l’anima slegata ormai dalle sue bende.
D’improvviso condenso in me questo universo
e in sé questo universo mi condensa:
precisione dell’uno e del difforme
sul qui e sul là porre con vivo tono
una notte che al palpito si schiude ad una luce
nella prova alterna della conoscenza.
Emma Mazzuca
Significazione critica della poesia “Panteismo” di Emma Mazzuca
Classico, filosofico e insieme d’essenziale e limpida eleganza è il verso della Mazzuca, che dispiega un simbolismo profondo, volto ad innaturare l’umano, ad innamorare vicendevolmente natura e impeto della parola, con determinazione a conquistare il mondo e il mondo dietro il mondo, che è senso e verità, per cucire la dipartizione in un unico essere universale, dal luogo trascendentale della rappresentazione, in divenire dialettico, oltre la ferita del corpo, all’animismo della sintesi di tutte le cose.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti