Critica in semiotica estetica dell’Opera “All days” di Luciano Pizzuti
Il corpo solare e ardente dei colori e delle forme idealizzanti del Pizzuti mesce al morbido languore del movimento contrario di abbandono, alla dimensione notturna e inconscia del sogno. Il luogo di antitesi e di paradosso grafico, in sintonia al verso del sonetto shakespeariano, mostra come ogni caduco segno fenomenico muti nella tensione di anelito al significato eletto, all’oggetto d’amore. Qui l’artista concelebra il potere sintetico del sentimento universale, che nasce dalla fonte grembale dell’arte, madre eternatrice di vita.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti