Critica in semiotica estetica dell’Opera “Donna” di Carlo Damaggio
Il frammento fotografico della Nairobi anni 90 del Damaggio rispecchia la coercizione dello stato identitario ad una successione di istanti, d’io successivi psicologicamente ed emotivamente estranei fra loro e privati della continuità della memoria. Se la cornice di aspettativa sociale è debole, l’assenza di riferimento ingenera incapacità di dialogo e d’equilibrio nella destrutturazione dell’identità: non c’è progetto, non c’è desiderio; regna il conflitto e l’atto efferato è pericolosamente vissuto come rivendicazione identitaria nel bisogno. L’artista ricorda che l’uomo è tanto sostanza quanto relazione e resta tutta da vivere una possibilità di riconoscimento mutuale con la differenza, la possibilità aperta di riraccontarsi vicendevolmente.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti