Critica in semiotica estetica dell’Opera “Il cigno” di Dalila Bencivenga
La pittura emotiva e cromatica della Bencivenga è itinerario alchemico, nel divenire dualistico di tenebra e di luce, di materia e di spirito. Dalla dimensione materica e informale della nigredo, del caos primigenio dell’inconscio, che è possibilità infinita, domanda e ironia in rovesciamento del precostituito, nasce l’albedo nel simbolismo archetipico del bianco cigno. Dall’ombra è la resurrezione, la nuova visione, la coscienza, l’iniziazione, la purezza del pensiero, la sublimazione dell’istinto nella spiritualità dell’idea. L’albedo volge alla citrinitas del movimento della coscienza e alla rubedo della realizzazione della volontà, nel processo junghiano d’individuazione al Sé, perché la conoscenza è movimento.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti