Dipinto
È quando sembra che il mondo
dissolva le sue angustie
al fumoso tremulo
di una candela,
e delle sue certezze.
Quando sembra che
la luce sbiadita della sera
trascolori i fianchi sinuosi delle cose,
e sciolga la calura del giorno,
al balsamo argentino della notte.
Rimane del sole il sorriso
e un battito d’ali
sui lembi dorati di un tramonto,
appoggiato a quel sogno vissuto
sull’orizzonte del cuore.
Rimane del mare il canto
ad accarezzare i brividi
dell’ora nuda,
dove abita il silenzio,
e il bacio perduto.
Cullati di sale i versi
in parole e giorni
stretti dentro uno sguardo
che si infrange sugli scogli
e al cielo si confida.
Sussurri di immensità
respiro
insolita pace, attesa,
e lentamente muoio perdendomi
come il più piccolo granello di sabbia.
E sono niente.
E sono dea.
E in questo dipinto
fermo l’infinito.
Anna Maria Colanera
Critica in semiotica estetica della Poesia “Dipinto” di Anna Maria Colanera
La parola sospesa e chiaroscurale della Colanera accarezza la parvente sembianza dell’ente, riconoscendone il volto umano dell’essere, nel senso. La bachelardiana fiamma di una candela è umana luce nella notte, e fra coscienza e inconscio, coesistenza di essere e non essere, alimento e consunzione, fra domanda e certezza, chiama a vedere le cose nella meraviglia e nella bellezza del riconoscimento di sé nelle forme del mondo, a lenire la differenziazione alla natura. Il dipinto dello sguardo è frammento e memoria, parola densa di silenzio, volo librato e incantato fra il battere della vita e il levare della morte, trascorrente la sola pace dell’attesa, fra la vanificazione dell’annullamento e la pienezza della totalità.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti