Malinconica deriva
Sempre intenso sarà
il ricordo di te, seduta
sulla solita vecchia poltrona verde mare
i capelli arruffati, lo sguardo smarrito
in sentieri privati ed inespugnabili.
Sembra assopito il tuo spirito vitale
né appare chiaro dove corre il tuo pensiero
sempre fiero
rigoroso
talvolta altero e irridente.
Disillusa,
dibattuta tra i ricordi di antiche primavere
e lo squallore del quotidiano,
racconti i tuoi giorni sempre uguali, monotoni
tra inerzia e insofferenza.
Nulla hai potuto
contro questa fatale e malcelata deriva
che, inesorabile e crudele,
ogni giorno ti consuma
tracciando il tuo nobile ed amaro destino.
Corrado Avallone
Critica in semiotica estetica della Poesia “Malinconica deriva” di Corrado Avallone
La parola orizzontale dell’Avallone scorre l’inerziale lancio temporale dell’umano, teso all’inconscio e nato dall’inconscio, dalle acque della madre alle acque della terra. Eppure la disillusione dell’identità, alla deriva verso il naufragio, non spegne la fierezza di una nobiltà, che ha il valore di una notabilità: di una conoscenza accesa, legata alle tracce indelebili di una vita che, nella memoria dell’alterità, la morte irride.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti