Mediterraneo
Salgono dal mare armonie di aromi
che rincorrono cadenze
di melodie cantate senza voce.
Luce e ombre danzano
all’arpeggio delle onde
che si distendono sulla riva.
Voci lievi e profonde
confondono sensi e parole
nel tepore della sera
avvolgendo in rivoli di brezza
eufonie cariche di colori.
Profumi di terra natia
ritornano alla conoscenza
circondando la memoria
di vellutata fragranza,
lenta e suadente si innalza
l’elegia di uno zufolo
che fluisce veloce e amabile
come le immagini lontane
che accolgono nell’intimo
il presente del domani.
Segreto che colma il cuore
e regge l’impeto della tempesta
che lungo l’arco dei giorni
cerca di portarti via quello che credi,
s’innalza e trabocca colmando
i vuoti che lungo la strada
si son formati, lusingando note e colori
tra le onde di essenze ed accordi.
Gabriella Capone
Critica in semiotica estetica della Poesia “Mediterraneo” di Gabriella Capone
Lo sciabordio delle parole della Capone è invocazione e richiamo alla sinestesia dei sensi, dalla forma al suono e dal suono al silenzio di una percezione estesa e di uno spazio dinamico, ma senza tempo: è onda inconscia che non secerne il segreto e ricongiunge gli opposti, che ogni forma solida di credenza erode e rifonde a nuovo divenire di un eterno ritorno.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti