Coscienza
So essere le nuvole a
fare e disfare il cielo.
Solo v’è la tortora a scandire
con la voce il tempo.
Simone Ventura
Critica in semiotica estetica della Poesia “Coscienza” di Simone Ventura
La parola pregnante ed eloquente del Ventura è visione cosciente della costituzione segnica del sapere. Non esiste la cosa, ma l’evento della cosa chiamata nel nome: l’evento è sempre parola, segno nella figura metaforica di una nuvola, che crea e rinvia all’oggetto del cielo. Unica realtà umana è l’evento nelle sue trascrizioni: è il passaggio rivoluzionante dal “nomina sunt consequentia rerum”, al “res sunt consequentia nominum”. Tuttavia il poeta non dimentica che fondamento dell’etica umana è la pratica genealogica della parola, che riconduce alla filogenesi del suono, all’eros che precede la rappresentazione contemplativa, al cuore fremente e dolente della vita nel canto della tortora. Il suono estatico del vissuto diffuso e anonimo è rituale dionisiaco e tempo circolare di uscita dal nome, che ritmicamente rifonda il tempo lineare e metafisico della conoscenza.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti