La foresta pietrificata
Sprofondato in subsidenza
si ammanta di detriti
quel che era macchia e verde
poi
nell’ anaerobiosi del silenzio
si veste a roccia e quarzo
la prolungata morte dell’attesa.
Così precipita l’affetto,
tra i reciproci non detti.
Quindi macera,
diagenesi ostinata,
sigillando i clasti dell’orgoglio
al vecchio legno fatto sasso.
Lì,
impermeabile al cordoglio
si abitua fossile
la foresta silicata
ma è solo pietra
l’obsoleto ricordo della vita.
Alessandro Izzi


Critica in Semiotica Estetica della Poesia “La foresta pietrificata”
di Alessandro Izzi
La catabasi del verso simbolico dell’Izzi è processo alchemico, dal cosmo al microcosmo dello psichismo umano, che riconduce al grembo della terra e alla mortificazione della nigredo, che reintegra il dolore della scissione nel caos della materia madre. Eppure, il ritorno della vita al mondo inorganico, inalienabile istanza inconscia della quiete originaria allo stato semplice e indifferenziato, è al contempo l’anabasi della via individuationis: la litificazione è il primo passo immemoriale della coscienza.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti