Saudade
Fin dalle pallide albe di cristallo,
frammenti d’ombra
su clessidre polverose;
sono i ricordi: mute, care presenze,
perle imbrigliate nella rete
e nel respiro leggero del silenzio.
Senza far rumore s’è dipanato il tempo…
A spuma di nuvole le labbra riarse anelano,
l’onda s’infrange sulla sterile battigia
e il nocchiero sotto una fugace luna
non trova più il desiato approdo.
Silenzio d’ali sulle muscose pietre,
pensier brumosi al finir del giorno
e nella musica d’incanto delle stelle,
non arpeggi di brividi maliosi,
svaniti al limitar di un bosco,
ove la dolce stagione, dal piè leggero,
ormai più non sogna.
E in questa terza parte della vita
a inseminar schegge di memoria
nella darsena di un cuore, triste e stanco,
sol sovrana permane la saudade:
la struggente presenza… di un’assenza.
Carla Barlese


Critica in Semiotica Estetica della Poesia “Saudade”
di Carla Barlese
Sensibile ed elegante, la parola spezzata della Barlese muove la nostalgica e inquieta ricerca di una struggente solitudine, è frammento mancante, che anela di sé al perduto oggetto d’amore nel ricordo di bellezza. Il tempo ormeggia il desiderio del cuore alla stagione invernale e non v’è malia, non v’è incantesimo che leghi il destino degli uomini, resta solo mordente la saudade, costruita attorno ad un grano sabbioso di dolore: perla che ascolta il silenzio.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti