Il vento
Che meraviglia quel bisticcio
tra lui e le fronde degli alberi,
protese in alto
si difendono
dai morsi e dalle parole del vento
scompigliandosi nei miei capelli,
in quelle passeggiate con te vicino
rincalcati in noi stessi
ad ascoltarlo in silenzio.
Lucia D’Abarno
Critica in Semiotica Estetica della Poesia “Il vento”
di Lucia D’Abarno
Trascorre tutta d’un fiato la parola semplice e intensamente simbolica della D’Abarno, sospinta dall’alito dell’espressione, che sempre nasce dall’essenza di sé alla natura. Le fronde degli alberi e i capelli si scuotono insieme della ventosa forza indomabile e belligerante, che induce al divenire della coscienza, al morso della pulsione all’essere, che esprime esistenza al movimento delle forme. L’inaspettato abbattimento dell’inconscio sulla coscienza minaccia lo sradicamento dell’identità, così più forte l’albero e l’uomo rinsaldano la stasi profonda e radicata dell’ascolto silenzioso del silenzio, dell’emersione essente della verità.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti