Critica in Semiotica Estetica dell’Opera “50 sfumature di bonzo”
di Emanuela de Franceschi
Classicismo e contemporaneità intreccia l’arte armonica della de Franceschi in cinestesiche forme archetipiche in tensione all’origine immemoriale della vita. L’azione figurale è ripetizione e creazione in supplenza dell’assente, è l’eco di sé, attesa di risposta nel silenzio. Il gesto è insieme differente e stesso, nell’ascolto delle sorprese meravigliate della metamorfosi e delle corrispondenze degli avventi materici. È un gioco cosmogonico dell’uomo che torna indietro, all’inconscio, per rinascere. La ripetizione supplisce all’impossibile infinità: è arte di vivere. Tutto ciò che c’è ha un carattere analogico, in eterno ritorno: la forma è sempre maschera. Il nome è il passaggio dalla anonima vita vivente, alla maschera sociale. La figurazione è luogo di transito e la forma è segno, occasione, movimento, desiderio, presentimento, invocazione dell’evento primordiale indeclinabile, al volto dell’origine.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti