Critica in Semiotica Estetica dell’Opera “La speranza, la salvezza”
di Chen Chen
Il filo sottile della linea grafica del Chen è continuità, che lega le forme sboccianti della vita. Il potere regale dell’uomo è la generatività, iniziazione di sé, come propria conquista di rinascita alla vita eterna del senso e della verità. La filiazione è rituale di ricerca dell’evento, che diviene la significazione: il sé si ricongiunge al mondo delle ombre, prima che fossero platonicamente scisse dalla luce e sulla soglia, fra inconscio e coscienza, affida la propria parola all’infante, nuova verità e nuova nascita di desiderio. Il nuovo nato è declinazione del suono della vita, che rinasce dal silenzio nel nome, a rituale di affrancamento dalla morte. A partire da un presente, rampollante inesauribilità a venire, muore il significante identitario e il senso è celebrato dalle labbra in boccio, che pongono in salvo eternamente la vita.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti