Critica in Semiotica Estetica dell’Opera “Sospensione”
di Maria Giacoma Vancheri
La contorsione figurale della Vancheri denuncia la diffusa visione coercitiva, che destruttura la costituzione del nucleo identitario della donna ad una successione di istanti, di frammenti successivi, psicologicamente ed emotivamente estranei fra loro e privi di una continuità nella memoria: è la morte dell’etica dell’azione di una prospettiva schizoparanoide, con giudizio di attribuzione per violenta introiezione ed estroiezione a non essere, sugli assi delle pulsioni. L’indotta impossibilità di essere della donna si supera nell’arte, che offre uno spazio infinito di possibilità di configurazione, un abbraccio primario e un grembo sempre accogliente, per una libera rinascita, per una rifigurazione protagonistica di sé e della propria vita.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti