Critica in semiotica estetica dell’Opera “Prove di volo” di Maura Manfrin (MauMan)
L’ardente terracotta della Manfrin inscena una ironica metafora dell’uomo nella figura dolente del calabrone, cui diffusamente s’imputa una costitutiva impossibilità di volo. Eppure, è la gravità stessa della sofferenza il pungolo che innesca la roteante torsione ignea elementare, a sollevare la hybris della propria potenza. Alle clavicole, chiavi del movimento, così dispiega le ali del volo metafisico di una volontà, che liberamente fa atto di una propria rappresentazione esistenziale, tale da riscrivere il modo di essere.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti