Critica in semiotica estetica dell’Opera “Una Luna tra le Betulle” di Rossella Pitarresi
Soggiacenti la colorazione, le incavate resine siliconiche della Pitarresi sono il sostrato rituale dello stato di nigredo, di smembramento fusionale della materia inconscia, che viene chiamata alla trasmutazione alchemica, dalla morte alla rigenerazione. Tramonta la dimensione lunare e fallace della rappresentazione e alle betulle è l’asse mediano, che letteralmente dal bitume della terra conduce alla purificazione luminosa del cielo. L’albero dell’albore dell’inizio, della risurrezione della coscienza, lungo l’adamantino delle cortecce volge la spiritualizzazione all’oro filosofale dello sguardo fogliare, che con saggezza coglie tutti i punti di vista sulle cose.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti