Cammino
cammino
stupita
nei prati
verdeggianti
del tuo sguardo
il mite canto
della tua voce
mi conduce
in dolcissima
supplica
mi addentro
in te
la luce
ti scopre
fanciullo
il volto
provocante
tramutato
in candore
sfamato
il giorno
e la notte
crudele
ripercorre
i prati
verdeggianti
del tuo sguardo
in agonia
di luce
Ana Maria Andrino Botelho
Critica in semiotica estetica della Poesia “Cammino” di Ana Maria Andrino Botelho
Protesa e spezzata, la parola della Andrino Botelho traccia la costitutiva dimensione esule ed itinerante dell’umano, gettato nella dialettica centrifuga e incessante di due mondi, del buio e della luce. L’agonica insolvibilità del piacere è rimando costante del desiderio ad una pienezza perduta, che non conosce distanza e differenza dall’evento essente del continuum al mondo naturale e che rinasce ora alla tensione sublime e individuativa della mancanza.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti