Un nome
Un nome è un cappotto
nel cuore dell’inverno
un colore che ci distingue
tra la folla, nella nebbia,
nella routine quotidiana.
Un confine tra sé e l’altro
frontiera mobile di essere.
Un nome è un’altra pelle,
ci appartiene, è la verità
incarnata in una storia
il sentiero, il passo che
ci spetta. Unisce transiti
d’anima, lembi di strada
collega a pertugi di cielo.
Anna Santarelli
Critica in semiotica estetica della Poesia “Un nome” di Anna Santarelli
Relazionista e configurante, la parola della Santarelli abbraccia l’atto identificante del nome, la sostanza permanente che ricolma la persona, che integra, dà progetto, direzione, trascendenza di sé nell’amore dell’altro, a sorreggere la continuità della medesimezza. Eppure, apre il primo atto deduttivo di sé all’abduzione immaginante, alla potenza mediatrice del linguaggio che dona un’ipseità, un’identità narrativa, che sente insieme identità e differenza nel cammino della libertà di essere nel divenire. Un nome racconta l’esperienza di crearsi nel linguaggio: leggere nell’altro il riconoscimento di sé è riscriversi, vicendevolmente.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti