Le parole che non ho
Ho cercato
in questo fitto canneto
di emozioni sovrapposte,
ho percorso
infinite strade bianche
a contare i sobbalzi
arrivati nel cuore,
ho dato voce
a chi se n’è andato
incontrandomi un giorno
senza passare invano
perché dentro questa penna
nessuno muore davvero,
ho tirato su il secchio
dal profondo di un pozzo
di acqua sporca
a volte non ritrovo
il me stesso voluto
nel tacito disaccordo
delle ombre ridondanti
ma basta un sorriso
e il tramonto di questa stagione
per donarti finanche
le parole che non ho…
Maurizio Bacconi


Critica in semiotica estetica della Poesia “Le parole che non ho” di Maurizio Bacconi
Tutta d’un fiato, come notte continua e sognante a condensare una vita e che d’improvviso al mattino rischiara, la parola del Bacconi attraversa il silenzio, gli orizzonti del cuore e la contraddizione emotiva a trattenere al senso, al valore dell’incontro narrativo, l’impermanenza del divenire della vita. Il poeta affida alla spontaneità di un sorriso ricevuto la potenza solare rigenerante, primavera dell’identità, che nell’accoglienza del riconoscimento trova rifigurazione armonica delle istanze discordanti, oltre l’effabile apparenza dell’avere, al dono d’essere.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti