Come un quadro
E ti rivedo lì,
tra i colori smarriti, seduta tra i pensieri.
Come un quadro senza pareti.
Le mani pulite e il vestito buono
di chi ha davanti un giorno di festa.
In bocca, tutte le parole che non dici.
– Il temporale fuori
ha la stagione che vanifica nel pianto.
Il sapore delle tue parole sussurra
da fiore in fiore, mentre Marzo
ti rende il prestito di un raggio di vento.
Mi guardi,
guardi il cielo; una bolla d’aquilone.
Stacchi il filo. Respiri un altro attimo di primavera.
– Scrivi l’infinito su tutte le cose.
Lasci
la stretta della mia mano e dalla tua
prendo un pugno di carezze nuove.
Nunzio Buono
Critica in semiotica estetica della Poesia “Come un quadro” di Nunzio Buono
Sensoriale e vivida, la parola sinestesica del Buono riesce a destare, in un quadro impressionista senza dimensioni, mescendo la luce e il colore al miele delle parole mute e a tratti all’acqueo sale delle lacrime, un passato già esondante di futuro. Ed è infinito della donna amata a stento contenuto nelle mani, subito fuggito all’eternità d’innumerevoli inizi, stretti in un istante solo.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti