Critica in semiotica estetica dell’Opera “Imagine 2” di Johan Schwarzkächel in Arte Mark Pol
In una molteplice solitudine onirica, le velature di volontà umbratile del Schwarzkächel in Arte Mark Pol sono la via di seta di memorie archetipiche, sospensione di un movimento antigravitale di associazioni inconsce con protome ornitomorfa di uccello acquatico. L’artista evoca la sinestesia della danza della gru, Geranos, la danza rituale del ritorno all’origine, la migrazione della gru collega le estremità della terra: la gru conosce il viaggio per l’aldilà e, come filo di Arianna nel labirinto, è legame fra principio e fine, fra coscienza ed inconscio, fra umano e divino. La coda diviene testa e la fine coincide con l’inizio, nel ritorno circolare alla vita dopo la morte.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti
Criticism in semiotic aesthetic method of the art work “Imagine 2” by Johan Schwarzkächel “Mark Pol”
In a multiple dreamlike solitude,the shadowy will veils of Mark Pol are the silk path of archetypal memories, sospended in a movement without gravity of unconscious associations with Waterfowl’s ornitomorphic protome. The artist evokes the perceptive synesthesia of Geranos, the crene’s ritual dance, which symbolizes the return to the origins, the migration that bonds earth’s ends: the creane knows the path to the beyond and as Ariadne’s tharead in the labyrinth, represents the bond between the beginning and the end, consciuosness and unconscious, human and divine. The tail becomes the head and the end the beginning, in the circular alternation of life and death.
Prof. Carolina Garrow’s translation