Eterno ritorno
Immergersi nel flusso dell’acqua
memori di viaggi, d’altre sponde
avidi, riconoscere che il passato
ha in sé orizzonti di approdo
e il futuro reca impronte di passi.
Danzare nel cerchio del divenire
e plasmare ogni istante, intingerlo
nell’inchiostro di passato e futuro.
Cos’è l’oggi se non altro sguardo
sulla via intrigante del mutamento?
Cogliere la malinconia del cielo
che s’oscura e la segreta malia
delle stelle, la verde nudità del melo
che si spoglia della bianca veste.
In questo eterno ritorno, ci resta
un orlo del tempo tra le mani.
Anna Santarelli
Critica in semiotica estetica della Poesia “Eterno ritorno” di Anna Santarelli
Infinito, il tempo verbale della Santarelli distende il continuum indeclinabile di vita eterna, in luce di contrasto con la dimensione confinata e marginale dell’umano sguardo, il cui orizzonte esaurisce nel passo stesso dell’istante. Eppure, questo orlo, letteralmente questa estremità di tempo, è sempre nuovo oriente di una ciclica rinascita, di un’esperienza d’eternità coincidente con l’attimo stesso, attimo che porta dietro di sé tutte le cose a venire.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti