Ho visto piangere le rose
Sono io l’albero ferito
la gola rossa delle foglie
l’odore di radici alle narici
ferma in questa pioggia
che non spiove e urla rabbia,
e urlo rabbia e grido di dolore
al vento che percuote e duole
costringimi di seta gli occhi
ch’io non pianga d’altri pianti
ch’io non veda il fiume delle morti
le bare dentro ai flutti sotto i ponti
sventrati gli orti, i sepolcri dalle viscere
le croci abbarbicate sopra il mogano
del viaggio
– è di spine il pianto delle rose-
(alluvione ottobre 2020)
Franca Donà
Critica in semiotica estetica della Poesia “Ho visto piangere le rose” di Franca Donà
Naturale e sinestesica, la parola della Donà partecipa della corrispondenza soggetto-oggetto come “nappe de sens brut”, strato di senso bruto, della originaria coappartenenza di uomo e di mondo, esperita entro una dimensione precategoriale e irriflessa dell’emozione e della sensazione. Sé ed altro, uomo e natura, divengono il chiasmo poetico che abbraccia la coppia nella doppia direzione di percezione individuativa, è intreccio della visione: reciproco guardare di sé nello sguardo dell’altro, a commuoversi della stessa sofferenza, fino a piangere con le lacrime spinate delle rose, nella comunione alla totalità e in una fremente coscienza che sboccia l’uomo ad immagine divina.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti