Setacci
In memoria di Giuseppe Mighali
detto (PinoZimba) tamburellista
È tua la donna,
la rupe, l’albero
il fiume ed il suo ramo
È tuo il quotidiano:
la madre, il vecchio ed il bambino
Autonoma, in senso ordinato
e sparso elabora la formica
Gran tessitore il ragno
da un raggio periferico
crea il cerchio, il raggio
ed il centro dell’universo.
Setacci,
cicale alla mietitura
annunciano le messi.
Gianfranco Rossodivita
Critica in semiotica estetica della Poesia “Setacci” di Gianfranco Rossodivita
Densa di musicalità rituale, la parola del Rossodivita rifonda con gesti microcosmici, fra la coscienza della formica e l’inconscio del ragno, il senso e il valore di un macrocosmo universale. Il grano sonoro insemina il ventre del tamburo e l’emozione feconda il grembo di Madre Terra, perché risponda al setaccio del primo discernimento del giorno, con la voce d’oro di messi sapienziali.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti