Certe volte
Certe volte ti vengo a cercare
nelle sere di pioggia
quando il giorno si chiude
e arriva la notte.
Io non credo al destino
quando dici che forse
ho amato solo un’idea.
Guardo gli anni
che segnano il viso,
son la somma di tutti i ricordi.
Certi giorni ti vengo a cercare
quando il cuore respira più piano.
Nel silenzio io sento i tuoi passi,
si allontanano sempre di più.
Il mio sogno è finito così.
– Impercettibile presenza di te –
Un’alba mi accoglie e mi abbraccia
nel suo fascio di luce che scalda.
Le mie mani sono foglie sui rami
quando l’autunno si spoglia
davanti alla sposa.
Guardo fuori la vita che scorre,
da lontano una voce mi giunge
come un sogno dolcissimo
in questo giorno che cresce.
Rosy Gallace
Critica in semiotica estetica della Poesia “Certe volte” di Rosy Gallace
Delicata e naturale, la parola della Gallace chiama ‘certo’ ciò che cerne, che separa dal falso il volgersi, secondo verità. La poetessa vive la presenza di un’assenza, finché affida le sue mani al volo caduco delle foglie in autunno, in nigredo a sposare la terra feconda, a lasciar rinascere dal grembo del suolo il neonato sogno d’amore, nella volta veritativa del sole dell’alba.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti