Divorzio
Prima di togliere via
dalla soglia le tue scarpe
– afferra –
quest’ultima parola
– sollevala –
con forza da scarni versi
e stringendola sonora,
ponila al tuo sapere
così austero innanzi agli occhi.
Certi dolori
vanno indossati,
altri stritolati.
Prima di rinnegare
questa tua appartenenza,
divelta la rabbia
all’angolo di quel muro
dove prima vi gettavi
– predace –
le labbra in morsi
– e poi pacate –
nel riempire di bocca in labbro
piene dei nostri baci
– i corpi –
Questo amore
– il nostro –
nell’afflato di un divorzio
così evirato
da un minuto sonoro di odio.
Stefania Vitelli
Critica in semiotica estetica della Poesia “Divorzio” di Stefania Vitelli
Imperativa, la parola della Vitelli esorta all’onestà dell’espressione, alla catarsi che purifica i sentimenti, perché l’emozione muta e latente si palesi nella modulazione tonica e nella sonorità della voce, nella volontà e nella scelta di un nome che definisca, che circoscriva un vissuto. Richiede l’atto di un riconoscimento, per un processo di emersione a coscienza, che dia forma e che sublimi l’impeto aggressivo inconscio, in una dimensione significante e socialmente condivisa, per una rinnovata comprensione, che cancelli le divergenze.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti