Battiti dimenticati

Ho spento l’infinito
in un nevicar di viole,
la curva dell’aurora
brucia nell’estate
degli inverni miei
come luce di diamante
in questo silenzio d’universo.

E se il tempo piovesse
sui miei battiti dimenticati
come narrativa lunare
in appendice all’esistenza,
frazionerei l’eco del tuo io
in bozzoli di meraviglia
come passeggiate d’anima
ubriache della mia stessa vita.

Il firmamento dei pensieri
s’abbraccia al mio petto
come diari di marea,
eccoci a ricucir
dolce poesia del silenzio.

Valentina Rizzo


Critica in semiotica estetica della Poesia “Battiti dimenticati” di Valentina Rizzo

Segreta, densa, immaginifica, la parola della Rizzo è itinerante riscoperta del sentimento di vita unisona, in sincronia sintonica e consustanziale all’alterità e al mondo, al luogo di provenienza immemoriale, perché cada nel ritmo del tempo, ad empire le forme seconde ed infinitesimali del quotidiano, per una meraviglia inesauribile. Nell’abbraccio infinito degli opposti al senso, il ricamo d’immagini cuce e discuce i pensieri all’emozione.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti