Critica in semiotica estetica dell’Opera “La bellezza salverà il mondo” di Donato Musto
L’elevato simbolismo dell’acquaforte del Musto esorta ad un’ontogenesi che, ricapitolando le fasi dello sviluppo filogenetico, chiama la specie umana allo stadio di evoluzione spirituale superiore del volo d’uccello. Il mondo dell’aria è il luogo della coscienza divina e il viaggio dell’arte. L’artista è il Dedalo iniziato, che esorcizza la morte labirintica dell’inconscio e vince la visione superna, il volo del desiderio sapienziale, per la rinascita universale dell’uovo cosmico, nella nuova visione di sé e del mondo.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti