Critica in semiotica estetica dell’Opera “L’oro di Marte” di Roberto Ramirez Anchique
La finitura aurea di memoria ancestrale precolombiana su fondo rosso del Ramirez Anchique è espressione del lancio marziale belligerante, della dimensione maschile di forza ignea, tutta vissuta nel plesso solare dell’emozione panica e del viaggio iniziatico di morte e di rinascita, ad una rivelazione di verità. Le pulsioni colleriche inconsce sono l’incandescenza del ferro, che trasmuta alchemicamente in oro: il dissidio della guerra si sublima nella visione aurea sapienziale. Dalla disgregazione ossea e mordente della nigredo, l’artista traccia un tempo ciclico dal movimento antiorario, che riconduce alla punta della spada di Marte, all’elevazione conoscitiva, che è intuizione integrativa della dimensione materiale e della dimensione spirituale, nella sintesi dell’oro filosofale.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti