Critica in semiotica estetica dell’Opera “Notte e Giorno” di Giovanni Gambasin
I luoghi architettonici del Gambasin sono spazi transizionali d’investimento emotivo e di proiezione psichica. Il simbolismo è tutto interiore e la valenza universale si sospinge alla visione archetipica inconscia del viaggio dell’eroe nel grembo materno per la nascita, che diviene il paradigma di ogni riuscire protagonistico di vita. L’agone immaginativo passa per la perdita della coscienza identitaria e la memoria immemoriale di pluralità del rimosso collettivo, per la trasformazione della pulsione erotica in conoscenza armonica, che affaccia su di una nuova vita, consustanziale, di uomo e di natura, al connubio del giorno e della notte nella rêverie della creazione artistica.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti