Critica in semiotica estetica dell’Opera “Parole in circolo” di Camelia Rostom

La gemmazione del discorso figurale della Rostom è la polifonia collettiva di un’unica verità condivisa. La parola iscrive in un circolo ermeneutico: una sequenza circolare di congetture e confutazioni, per l’orienza del senso. La mediazione del racconto è abduzione, viaggio memoriale nel simbolico, che promette la continuità all’alterità per la rinascita della coscienza. L’affermazione di verità è nella compresenza di rivelazione ed occultamento ed è soggetta al nesso fra verità e situazione, capace di acquisire un presente sempre nuovo. Il senso costituisce il suo carattere interpersonale: nessuno dei parlanti possiede la verità, eppure la verità è in ciascuno e fra di essi, per apertura alla continuità e alla fusione degli orizzonti prospettici, al luogo di eccedenza dell’umano, che si trova andando al di là di se stessi.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti