Critica in semiotica estetica dell’Opera “Sangue e acqua” di Giovanni Branciforte
Il simbolismo pittorico del Branciforte è rituale di partecipazione umana della sofferenza del Cristo, il cui costato trafitto fa dono di sangue e acqua. Questi sono i luoghi paradigmatici dell’amore: il sangue è sacrificio segnico di morte e l’acqua è la vita risorgente all’eternità dello spirito. La crocifissione del Cristo è atto di dedizione estrema che volge alla fonte di vita eterna, perché l’uomo abbia vita chiamandosi nel suo nome. L’acqua è il battesimo che trasforma in luce le tenebre. Così anche l’uomo è agnello che vince la morte e diviene segno del progetto divino: si fa vicendevole dono, vocazione e mani tese alla comunione d’amore, superamento di sé in attesa di verità.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti