Questo canto d’amore
Mentre la pioggia rasenta i platani
ecco arrivare l’estasi, il fruscio cercato
con la poesia degli occhi e un ricordo
d’erba che trasuda nei colori del sole.
È facile l’amore, per questo fiore
posato come un bacio sopra i palmi
per i silenzi vibranti dei petali vermigli
e le parole lievi di foglie dentro il vento.
Vorrei restare a respirare il tempo
in questa cattedrale fatta d’anime,
il melograno che ho raccolto e i chicchi
da lanciare in aria come fosse riso.
Vorrei che questa pioggia diventasse canto
e tutti sapessero ascoltare più in là delle parole.
Franca Donà
Critica in semiotica estetica della Poesia “Questo canto d’amore” di Franca Donà
Languida, aerea e al contempo ignea, la parola tangibile della Donà è il trascendimento che cerca il respiro profondo, dalla creazione della poiesis allo smarrimento dell’ekstasis, a superare definizioni e confini per l’oltre unico e animato. Alla ierogamia del giorno e della notte, la rugiada sui petali di rosa è distillazione della materia prima, fecondazione del divino, nettare d’eternità: simbolo dell’amore sublimato, che vince la morte. La quintessenza alchemica della poetessa trasmuta i quattro elementi della materia al vermiglio e granato ciclo eterno di rigenerazione della vita, nel cerchio dell’armonia.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti