Il mare vivo della tua bellezza

Tramonta il tuo sorriso nei miei occhi
quando seduto all’ombra di un ricordo
mi perdo nel tepore dell’attesa.
Non vale a nulla il pianto che dirompe
lungo le valli accese del tormento
e scuote e incendia i boschi del perdono.

Ma le ali dell’amore sono vento
fanno tremare i muscoli del mondo
danno alle fiamme petali di stelle.
E nel tragitto intatto e disperato
del mio travaglio che dipinge il sogno
ti stagli più impietosa della morte
nel mio orizzonte a scolorare il tempo.

Ed io sconfitto dalle tue parole
tagliate dal coltello del silenzio
asciugo le mie lacrime scolpite
sopra il mio viso come stalattiti.
Sono crepacci i buchi nel mio cuore
divorano le timide speranze
che sbocciano improvvise nei miei sogni
quando la notte fa già più paura.

E tu fantasma vivo e inaspettato
annienti ogni più timida illusione
lasciandomi annegare nel rimpianto.
Ma non sparire, lasciami volare
lascia che le parole disperate
raggiungano i tentacoli del tempo
e il mare vivo della tua bellezza
frantumi la mia anima smarrita
in perle di magnifica speranza.

Vittorio Di Ruocco


Critica in semiotica estetica della Poesia “Il mare vivo della tua bellezza” di Vittorio Di Ruocco

In meravigliosa sintesi elementare, la parola cristallina del Di Ruocco è estetico rituale di catarsi, al descensus all’ombra della notte, del silenzio, dell’inconscio, al tempo fermo, al naufrago timore impietoso del trapasso nel rimpianto. Il poeta ritrova la presenza eterna nell’amore, alla sublimazione del corpo all’anima cosmica onnipervadente, quale simbolismo totale del Sé, a redimere il dolore in coscienza, a reintegrare il rimosso al senso, a rinascere dall’annientamento di una bellezza ineffabile, alla speranza, al fanciullo albore di un presente.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti