Critica in semiotica estetica dell’Opera “Voglio andare a casa” di Linda Paoli
L’elaborazione digitale decontestualizzante della Paoli scuote e interroga sul luogo di dimora dell’uomo, sempre in movimento eccentrico dal presente, sempre nell’ulteriorità e nel rovesciamento e trascendimento di un passo dialettico oppositivo e alternato di finite prospettive, in un rivolgere segnico e nemboso al luogo terso. Il giaciglio dell’uomo è al fiorire delle proprie mani tese, al desiderio della molteplicità nell’unità, ad abitarsi, nel superamento di sintesi della materia, per sublimazione, al calice di quintessenza spirituale.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti