Critica in semiotica estetica dell’Opera “Senza titolo” di Guido Grossi
La natura è al Grossi luogo di nascita, di morte e di rinnovamento, ove il divenire nemboso in fenomenica apparenza è latore di un respiro animistico, segreto pur mai disvelato pienamente alla coscienza. Eppure, l’artista sente la stagione autunnale, che spoglia la rappresentazione, in tutto il valore di approssimazione alla verità. L’autunno è la curvatura circolare del tempo lineare, che letteralmente arricchisce nel paradosso della sottrazione, per coappartenenza al grembo di perpetuazione naturale.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti