Da “Il Sole o Dioniso”
Attorciglia il grano spire
di serpente segna il caduceo
passo di viandante un profumo
di pesca a rinfrescarmi
il viso una pianura di antiche
memorie un danzatore
nella coppa di vino mediterranei
languori cantano Dioniso
nel giorno della luce a che
pro strapparsi i capelli
nella nuova disperazione
tutto s’irrora grembo
di fiordaliso a fecondarsi
di sole.
Lidia Are Caverni
Critica in semiotica estetica della Poesia “Il Sole o Dioniso. Attorciglia il grano spire” di Lidia Are Caverni
Transitante, continua e aperta, la parola archetipica della Are Caverni è movimento di connubio delle cose, è espressione della sintesi di opposti, di terra e di cielo, dei luoghi d’inconscio e di coscienza, di femminile e di maschile, d’acqua e di fuoco, tutto dal calice romantico del fiore blu, suggello del desiderio di un’armonia universale, a rinascere oltre la forma, in luce sapienziale.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti