Critica in semiotica estetica dell’Opera “De humana conditione” di Nicolò Governali
La condizione umana di angelo decaduto del Governali evoca il mito dell’androgino platonico. Il corpo umano è il pathos della contraddizione dialettica e coessenziale di thanatos ed eros, è mancanza costitutiva e l’ala unica è segno residuale di eccedenza divina. La perfezione ermafrodita originaria esprimeva l’identificazione statica e imperturbabile alla divinità. La dimidiazione della nascita dell’uomo genera il moto emotivo della volontà e solo l’atto d’amore nell’alterità rifonde al volo dell’unità perduta.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti