Critica in semiotica estetica dell’Opera “Au pays des ombres” di Pierre-Paul Marchini
Il descensus ctonio del Marchini è alla nigredo dell’ombra, all’emozione fremente e dolente dell’indistinzione. Nel paese dell’inconscio tutto si riversa nella sintesi che mesce ogni divenire formale, che rifonde il molteplice nell’uno, attraverso un sogno inquieto e profondo, che ha per oggetto l’eternità. Da qui, dall’igneo athanor viscerale del sentimento creatore dell’artista, rinasce come la fenice la nuova possibilità della forma, in albedo spirituale. La dimensione amorfa e ineffabile si sublima in una consustanziazione all’oro, che alchemicamente trasmuta l’istante in immutabilità, per reintegrazione dell’ombra nella luce.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti