Critica in semiotica estetica dell’Opera “Big Bang” di Roberto Morreale
I ghiacci riarsi del Morreale affidano la rinascita della coscienza al rituale del grembo universale della terra, all’abbraccio unitario d’indistinzione ineffabile della molteplicità, che precede l’aggregazione dell’energia in materia. Il big bang è estensione della contrazione, è il verso di movimento dell’universo. È il cuore dell’eternità come oggetto di un sogno, a densità infinita, tutto da svolgere alla luce.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti