Gli occhi di mia madre
Ti guardo.
Precarietà svelta.
Come di preda
l’allerta che preme sui gesti
il passo allacciato alla terra.
Il petto
corolla dischiusa
al fiato affannoso del vento.
Scarne le spalle
inchino abbozzato
una resa di ali.
Ma sono i tuoi occhi
specialmente i tuoi occhi
affacciati sui miei silenzi
i miei voli interrotti
a raggiungermi qui
nel mio centro
dove soltanto
si spinge una madre.
Tatiana Begotti
Critica in semiotica estetica della Poesia “Gli occhi di mia madre” di Tatiana Begotti
Meravigliosamente tattile, la parola della Begotti accarezza profondamente il luogo di una madre, sin nella sua dimensione precategoriale e irriflessa, che abita l’husserliano mondo della vita, lungo il filo di continuità alle memorie naturali, collettive, inconsce. La poetessa vivifica il chiasmo essenziale dello sguardo, nel movimento ad intreccio del senziente al sensibile, che rinascono dal cuore dell’indistinzione primaria.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti