Tempo scalzo
Questo tempo scalzo
percorre strade brumose.
Si rifugia in ogni anfratto,
come il tappeto del mare
che si distende fra gli scogli e la riva.
Si snoda fra dubbi e domande,
si frantuma in mille pezzi.
Detriti che la marea trasporterà altrove.
Tu come il tatuaggio di una rosa nera
fra i miei piedi e la sabbia,
tu come un filo di foschia
in una notte di luglio…
sempre presente.
Io che accolgo e nutro
di malinconia e dolcezza
ogni conchiglia che si deposita al confine…
eternamente tua.
Ed il pensiero di te è come
il ripetersi di un’onda
generata dal vento.
Maria Ranalli
Critica in semiotica estetica della Poesia “Tempo scalzo” di Maria Ranalli
L’accoglienza profonda della parola della Ranalli lascia in chiasmo la percezione tattile di un tempo sentito, di un tempo senziente. È la personificazione di un tempo amato, di un tempo amante, che abita ogni istante d’eternità possibile. È la continuità umbratile alla materia, segretamente feconda della manifestazione dell’unità nella totalità, che la totalità rigenera.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti