Bolle

Bolle di sapone vaganti nell’aria,
esseri in folate di vento,
pensieri sciolti nel trasparente filo di fumo
di un cerino, zattere senza vele nell’infinito
ondeggiare delle merci, nel negare la creazione,
manufatto, sintesi dell’atto costitutivo,
si disperde il pensiero, rocca di pienezza
dell’esistere fissa nel blu del cielo,
promessa di dignità.

Sergio Benedetto Sabetta


Critica in semiotica estetica della Poesia “Bolle” di Sergio Benedetto Sabetta

Ascensionale, la parola del Sabetta sublima l’apparenza convenzionale della rappresentazione nella direzione alla verità essente. Si è moto effimero e transeunte e al contempo via d’infinito per lo stesso status ontologico di dignità, per l’atto di una condizione in potenza, per il valore di compiutezza dell’uomo nel suo superamento.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti