Oltre

Andrò oltre questi rami di pesco
che divampano nell’orizzonte fino a che
imparerò a perdonarmi e accettare le mie fragilità.
È chiaro che le distanze che dividono ogni vita sono incolmabili
e mai nulla saprò di te
e mai nulla saprai di me.
In fondo è solo la morte il punto che ci unisce.
In fondo i complicati moti del nostro cuore sono solo illusioni.
E tu non venirmi a dire che farai sparire
queste mie parole nell’oscurità della notte.
E tu non venirmi a dire che un giorno ci
ricongiungeremo con questo tappeto di stelle
perché lo so già.

Valeria Marzoli


Critica in semiotica estetica della Poesia “Oltre” di Valeria Marzoli

Profondamente ironica, la parola della Marzoli è riflessione sulla condizione di mancanza dell’uomo che non è verità, ma erroneo segno caduco, che solo trova senso nel superamento di sé al mondo, nel completamento di sé all’alterità, alla memoria immemoriale di una stessa provenienza che si fa unica destinazione.

Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti