Critica in Semiotica Estetica dell’Opera “Noi siamo vento…”
di Isabella Angelini
La pittorica notturna, onirica e configurante della Angelini attinge ad un simbolismo profondo, archetipico ed universale, che compone armoniche e sorprendenti prospettive dei luoghi dell’essere, tutto nel respiro unico dell’umano alla natura. Il vento è apeiron, l’indefinito ed indistinto, da cui tutto proviene e a cui tutto ritorna. La dimensione erratica dell’airone è luogo del transito alchemico, dal bacino acqueo inconscio della nigredo, al lucore risorgente dell’albedo, connubio degli opposti in movimento, fino alla rivelazione di scelta della citrinitas e alla rubedo della volontà di vita, che l’artista afferma nell’atto algido e bruciante del respiro aereo immortale. In una condizione di sostanziale perdita alla presenza instante e immemoriale della totalità della vita, l’unico appiglio mutevole della coscienza sono i fugaci frammenti a supporto dell’immaginazione: vite come piume o petali, segni specchianti del movimento invisibile che solleva, fragili e inafferrabili, i luoghi dei sensi.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti