Critica in Semiotica Estetica dell’Opera “Harmony of Spheres”
di Claudio Limiti
Il microcosmo dell’impressione fotografica del Limiti raccoglie e armonizza molteplici luoghi, tempi e intensità, intersecando stabilità e movimento, essere e divenire. La sensibilità dell’artista disvela la natura oscillante del vivente, pendolo fra assenza che rimanda e presenza musicale dell’immemoriale e irriflesso luogo di origine, supporto dell’esistere in movimento. La vita eterna accade in figure ripetute, divenienti e progressive dell’apparire, in variazioni infinite. L’evento della ripetizione è ritmo, ritorno dell’uno nel due, istante sempre secondo a ripetere l’essere, ordinando, fra retroflessione e anteflessione delle forme prospettiche. Il presente è segno d’attesa, kìnesis di un eterno ritorno, mai compiuto, a cullare un luogo che li contenga tutti, ove nulla, seppure in figura sempre altra a se stesso, possa davvero essere smarrito.
Presidente Fondatrice,
Prof.ssa Fulvia Minetti